Montegrazie
Pagina realizzata su informazioni dello storico locale Luigi Guasco e di documenti d'archivio
La frazione era dotata di almeno tre lavatoi pubblici di matrice sette/ottocentesca. Essi erano ubicati in diversi angoli del paese: in cima (sul rio Gaumba, italianizzato in Garomba), centro ( detto "a funtana", ancora visibile ) e fondo paese (detto "a funtanella") alimentati da ottime sorgenti di acqua, usata anche per scopi domestici. Negli orti vicini esistevano poi i trogoli, vasche rettangolari con capiente ripiano inclinato. Le fortunate padrone dei trogoli camminavano anche diverse centinaia di metri per fare lì il loro bucato ed erano contente, perché così non si bisticciava con chi non si atteneva alle regole e sporcava l'acqua. L'arrivo dell'acquedotto civico nel 1933, con derivazione d'acqua dalle sorgenti situate sulle colline sopra il paese, consentì inoltre di creare un nuovo lavatoio pubblico a servizio della frazione, in una zona più centrale, oggi conosciuta come via Domenico Brizio. Inoltre furono installate numerose fontanelle lungo tutto il paese, spesso ancora ben conservate (ad esempio quella in piazza della Chiesa, con data incisa). In inverno il clima era così rigido, che talvolta si creavano dei candelotti di ghiaccio sulle fonti, così che bisognava prima riscladarle per poterne fruire.
Lavatoio sotto la chiesa parrocchiale (detto "a funtana")
Negli ultimi anni (in seguito al 2014) è stato riportato alla luce uno dei più antichi lavatoi della frazione, che si colloca in una fascia sottostante la chiesa parrocchiale, in prossimità di un torrentello, il rio Gaumba, di cui si è già detto in premessa. In archivio di Stato non è stato possibile trovare riferimenti sulla sua data di costruzione, secondo consistenti fonti orali risale addirittura al XVIII secolo. Consta di due vasche, poste in dislivello, delle quali la prima, più alta, aveva funzioni di risciacquo, mentre la più bassa aveva funzioni di lavaggio. Un grosso serbatoio situato alle spalle del lavatoio riforniva di preziosa acqua il lavatoio. La sorgente alimentante il complesso è attiva ancora oggi ed è visibile sul rio Gaumba, poco lontano dalla Chiesa parrocchiale. Fu utilizzato fino agli anni '60, dagli abitanti della parte bassa del paese, a cui veniva più comodo, malgrado la costruzione del lavatoio nuovo. Un preziosissimo fonte battesimale del XV secolo, situato pochi metri più a monte, rende tutto l'angolo estremamente affascinante.
Lavatoio di via Poggiolo (detto "Gaumba")
Altro prezioso manufatto, probabilmente del XVIII secolo anche questo, che si colloca nella parte più alta del borgo, lungo la strada che da via Poggiolo conduce al Santuario. Risulta composto da una fonte, situata sul rio e oggi purtroppo inerbata e sepolta dai roveti, che alimentava un grosso trogolo in pietra, dotato di piani inclinati in pietra utilizzati per la lavatura dei panni. Sfortunatamente fu dismesso assai presto (anni 1930/1940), a favore del lavatoio moderno e abbandonato a se stesso. Alluvioni e frane hanno poi fatto il resto. Oggi è ancora chiaramente visibile parte della vasca e il muro di fondo (impermeabilizzato), mentre il parapetto col piano inclinato è scomparso. Pochi metri più a valle una vasca di raccolta dell'acqua, interamente in cemento, del nuovo acquedotto, era dotata di un rubinetto utilizzato per attingere acqua. Il lavatoio dovette essere danneggiato non troppi anni fa, poichè è ancora ben inciso nella memoria dei testimoni.
Lavatoio sotto via del Canto (detto "a funtanella")
Di questo lavatoio restano solo pochi ricordi orali e, forse, una pozza d'acqua sepolta dai roveti. Si trattava di una modesta vaschetta a servizio degli abitanti della parte bassa della frazione e fu dismesso molto presto. Il quadro è ulteriormente complicato dal fatto che l'intero appezzamento di terreno su cui sorgeva il lavatoio, comprensivo di strada di accesso, fu venduta anni fa a privati e pertanto oggi è inaccessibile.
Lavatoio di via D. Brizio
Qualche informazione in più, relativa al lavatoio nuovo di via D. Brizio, ce la fornisce l’Archivio del Comune di Imperia.
In particolare abbiamo a disposizione una lettera dell’Ingegnere Civico inviata al Commissario Prefettizio della città nel 1934, nella quale descrive brevemente il progetto approntato e dichiara di trasmettere in allegato i disegni, come da richiesta del Commissario (a noi di tutto questo purtroppo non è rimasto nulla).
“Per incarico ricevuto dalla S. V. Ill.ma pregiomi trasmettere il progetto allegato per la costruzione di un lavatoio a Montegrazie. Tale progetto prevede la costruzione di tre posti comprendenti ognuno una vasca per lavare ed una vasca per risciacquare, simile a quelle già costruite in altri rioni e frazioni che hanno dato buoni risultati sia dal punto di vista pratico che da quello igienico. Il lavatoio verrebbe coperto con lamiera ondulata, onde permetterne l’uso anche nei giorni piovosi. La località scelta corrisponde approssimativamente al centro del paese e nello stesso tempo, pur essendo di facile accesso, è fuori dall’abitato il località aperta e ben esposta. Come risulta dalla stima allegata, la spesa ammonta a L 4300, di cui L 3779 per lavori a misura e L 521 a disposizione dell’Amministrazione per imprevisti e per l’eventuale indennità di occupazione di suolo privato”.
Non potendo disporre del progetto è da ritenersi interessante una foto scattata nel 2008, due anni prima del restauro che ne ha stravolto la struttura, la quale ci permette di apprezzare ancora le vasche originali, pur in un contesto di generale degrado. Possiamo notare come la struttura coincida abbastanza bene con le poche informazioni arrivate a noi per mezzo dell’Ingegnere Civico. A tre vasche destinate al lavaggio, corrispondono altrettante vaschette per il risciacquo ed inoltre è situato in una zona nonostante tutto di facile accesso. La copertura purtroppo era già crollata e non si può constatare l’effettiva aderenza al progetto. Nel 2010, come già si è accennato, è stato oggetto di un radicale restauro che ha comportato la distruzione completa delle vasche originali, rimpiazzate da un paio di lavatoi prefabbricati in graniglia, coperti da una tettoia ad una falda in lamiera.